Ha una dimensione culturale molto forte ed è la seconda bevanda più consumata al mondo: parliamo del caffè espresso, oggi candidato ad entrare a far parte del Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco.
Dal 2003, l’Unesco ha iniziato a raccogliere pratiche e tradizioni da ogni paese del mondo per salvaguardarle e mantenerle vive.
In questi anni, sono entrati a far parte del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità Unesco l’Agopuntura cinese, il Canto polifonico dei pigmei, il Caffè turco che ha la caratteristica di essere bollito per tre volte e la Hurling irlandese.
Nel 2017, anche un altro simbolo del bel paese ha ottenuto il prestigioso riconoscimento poiché, senza nessun dubbio, è uno dei più rappresentativi dell’italianità in tutto il mondo: la Pizza napoletana.
Dal primo ottobre 2020, data in cui si celebra la Giornata mondiale del caffè, è partita una campagna in sostegno della candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio immateriale dell’umanità. La celebre bevanda, infatti, è riconosciuta in tutto il mondo come sinonimo di Made in Italy.
La campagna è gestita dalla “Comunità del Rito del Caffè Espresso”, nata proprio per portare avanti la candidatura dell’amata bevanda e promuovere le sue funzioni: sociale, culturale e tradizionale.
L’idea della candidatura del caffè espresso italiano a patrimonio dell’umanità è partita già da qualche anno ed è stata presentata a marzo 2016 alla Camera dei Deputati. Promotore dell’iniziativa è stato il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale con l’obiettivo di sostenere e proteggere la bevanda simbolo di italianità.
Il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale è stato costituito da 15 aziende di settore del nostro paese e dal Gruppo Italiano Torrefattori Caffè. Il Consorzio, a partire dalla sua fondazione, si è via via ampliato, dotandosi anche di un Disciplinare con le regole per ottenere un caffè espresso tradizionale perfetto.
Il valore culturale del caffè espresso
In Italia il caffè ha una grandissima valenza sociale e culturale. Andare a bere un caffè con qualcuno o offrire una tazza di caffè in segno di ospitalità, sono tra le consuetudini più diffuse nel nostro paese.
Questa bevanda, quindi, non rappresenta solo un legame con la tradizione ma è anche un momento di incontro, una sorta di rito sociale.
A livello storico, la sfera pubblica degli italiani è nata proprio negli storici caffè come il Florian di Venezia, Al Bichierin di Torino e L’antico Caffè Greco di Roma. Di fronte ad un buon caffè, si annullava ogni tipo di differenza sociale e degustare il caffè in compagnia diventava un momento conviviale e di piacere, oltre che di crescita culturale.
Dando un’occhiata alle statistiche e ai numeri, potrai renderti conto di quanto, ancora oggi, il caffè sia importante nella giornata degli italiani.
In Italia ci sono circa 800 torrefazioni e il consumo procapite è di 5,9 chilogrammi di caffè all’anno. Quindi, sebbene i più grandi consumatori di caffè al mondo siano i finlandesi, gli italiani non sono da meno.
Il 95% dei nostri connazionali, infatti, fa un consumo di caffè regolare.
Questo significa che in Italia quasi tutti bevono caffè! Di questi, il 92% ama bere il caffè nella propria abitazione, mentre il 72% preferisce di gran lunga il caffè del bar.
Quali caratteristiche ha il caffè espresso italiano?
Il caffè espresso italiano ha delle caratteristiche uniche che devono essere salvaguardate e tramandate ai posteri.
Nel mondo si sono diffuse moltissime varianti di caffè e in ogni paese la nera bevanda è servita in modo diverso. Le versioni più note sono: il caffè lungo americano, il caffè ristretto, l’Irish coffee, il cappuccino, il caffè freddo, oltre a moltissime varianti servite come dessert.
Tuttavia il vero caffè espresso è uno solo e la sua peculiarità è nella crema.
Lo stesso Consorzio di tutela ha indicato alcune caratteristiche che non possono mancare al nostro espresso con l’invidiabile crema del caffè:
- rimane almeno due minuti sulla superficie del caffè dal momento dell’erogazione;
- è uniforme e consistente;
- deve essere di colore nocciola scuro con striature chiare;
- i chicchi devono essere macinati sul momento;
- il macina caffè deve essere azionato per non più di venti 27 secondi per evitare che la polvere diventi troppo sottile e si surriscaldi;
- per degustare un ottimo espresso, la tazza giusta è di porcellana con il fondo stretto;
- ogni tazza non deve contenere più di 26 grammi di caffè;
- la bevanda va servita calda, ma non bollente. La sua temperatura deve essere compresa tra i 90 e i 96 gradi Celsius.
Quindi, per entrare a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco il caffè espresso italiano deve rispettare regole precise che risalgono agli inizi del secolo scorso.
Il metodo di estrazione perfetto: la macchina da caffè
Nonostante la diffusione di cialde e capsule e la presenza della Moka in ogni abitazione, il vero caffè espresso candidato a diventare Patrimonio Unesco non ha nulla a che fare con questi due sistemi di estrazione.
Secondo il Consorzio di tutela del caffè espresso italiano tradizionale, gli unici metodi per ottenere un ottimo caffè espresso sono la macchina da caffè da bar o la macchina da caffè a leva professionale.
Se vuoi bere ogni giorno a casa tua un caffè espresso destinato a diventare Patrimonio dell’Umanità Unesco, scopri i modelli presenti sul nostro sito.