Ristretto, caffè lungo, corto, in vetro, cappuccino, macchiato, e chi più ne ha più ne metta.
Entrare in un bar in Italia, per uno straniero, e assistere alle ordinazioni del caffè, è quanto di più strabiliante e autoctono gli possa capitare di vedere.
In Italia ordinare il caffè è una vera usanza.
Per noi italiani ordinare il caffè non è semplicemente ordinare un buon caffè, ma ordinare il proprio caffè, fatto ad hoc. La sublimazione dei propri desideri e dei propri gusti, il massimo del piacere fatto su misura, il tutto ridotto in una tazzina fumante da ordinare al bar.
Bere l’espresso in Italia non è semplicemente un’abitudine, ma una tradizione di attenzione quasi sartoriale che il barista ha verso i propri clienti, da quelli affezionati agli avventori, nel preparare per loro il migliore dei caffè, rendendo l’esperienza un piccolo momento di puro paradiso nel tran tran giornaliero.
Ogni italiano sa cosa ordinare al bancone del bar.
Non è un caso che i clienti italiani si prodighino in vere e proprie recensioni e tanto altro per esprimere il loro apprezzamento in merito a caffè, baristi e bar, realizzando a volte compendi o guide che possono dischiudere agli stranieri i luoghi meno noti dove apprezzare il più gustoso dei caffè made in Italy.
Tra le scelte che gli italiani fanno di più quando si trovano davanti ad una macchina da caffè profesionale possiamo contare il ristretto, il caffè lungo, il caffè corto e il cappuccino.
Il più tradizionale è il caffè ristretto.
Il caffè ristretto è un espresso (dalla tradizionale espressione del caffè fatto con estrazione manuale al bancone dei bar, quindi “espresso”), e quindi il risultato del passaggio dell’acqua ad un’alta pressione e temperatura attraverso il caffè macinato. Questa deliziosa bevanda dalle proprietà organolettiche si ottiene nella sua dose perfetta lasciando estrarre per venticinque secondi, ottenendo trenta millilitri.
Il caffè lungo è per prolungare il piacere.
Abbiamo poi il caffè lungo, che come forse pochi sanno in realtà contiene più caffeina del ristretto. È anche uno dei caffè più difficili da preparare, dato che in molti ignorano quale sia il corretto metodo per preparare questa gustosa variante. Il caffè lungo non si prepara semplicemente aumentando il tempo di estrazione della macchina per espresso, perché prolungando questa durata la bevanda rilascia sostanze non facili alla digestione. Inoltre in questo modo la bevanda assume un sapore tendente all’amaro. Il modo corretto di prepararlo è quello di servire in una tazza più grande la stessa quantità del ristretto, con a parte la possibilità di aggiungere acqua calda o fredda, a seconda dei gusti.
Troviamo poi il caffè corto, che altro non è se non un errore di disambiguazione. Il caffè corto non è altro che il caffè ristretto, semplicemente chiamato con un altro nome. Potrebbe essere una definizione presa dall’estero, dato che lì la variante preponderante è quella del caffè lungo.
Il cappuccino invece è più adatto alla colazione.
Infine troviamo il cappuccino, che in alcune regioni d’Italia addirittura batte il caffè quanto a bevanda preferita per la colazione. Soprattutto oggi che esistono molte varianti di latte che vanno incontro a tutti coloro che hanno intolleranza ai latticini, e che quindi rendono assaporabile la bevanda anche se non è realizzata con il proverbiale latte fresco che andrebbe usato da tradizione.
Il segreto di questa bevanda è nella montatura del latte, che deve essere scaldato per una trentina di secondi sin quando non raggiunge la temperatura trentasette gradi nel momento della versata in tazza. I veri professionisti stanno ben attenti a immergere la lancia al centro del latte, così da ottenere una schiuma perfetta e senza bolle.
Si potrebbe in effetti fare una to-do-list per lo straniero, per inserirsi al meglio.
1.Informati su cosa stai ordinando.
Per bere l’espresso come in Italia, al primo posto c’è senza dubbio il capire cosa si sta ordinando. Sottovalutare l’offerta viene percepita come uno sminuire culturale, mentre invece abbracciarla è il primo passo per scoprire questo paese.
2. Più ne sai, più ti soddisfa.
Il caffè espresso italiano è cultura, più ne sai e più arriverai a scoprire quello che ti piace di più. Oltretutto gli italiani, come nessun altro popolo, adorano parlare di enogastronomia perciò è senz’altro un argomento di conversazione che non lascia mai soli al bancone del bar.
3. Chiedi sempre il tuo caffè.
Per la cultura italiana non si ordina un caffè qualsiasi, ma si ordina sempre la tua versione preferita del caffè. Dunque va vissuto come un servizio che ci viene rivolto e che va sfruttato personalizzandolo al meglio, per dargli un vero senso. Altrimenti si avvicina alla cultura del fast food, del cibo veloce uguale per tutti, mentre invece qui è più una cultura sartoriale, su misura.
4. Bevilo in piedi e velocemente.
Il caffè in Italia è da prendere “al volo”. È una pausa quasi rubata, un momento di vera e propria preziosaevasione dal quotidiano. Quindi la tradizione vuole che lo si prenda al bancone del bar, stando in piedi e velocemente. C’è un’altra ragione per la quale tradizionalmente viene consumato così, ovvero che ordinando un caffè al tavolo, nel tragitto tra il bar e il cliente potrebbe sparire la deliziosa crema che si forma sulla superficie, che sparisce poco dopo l’estrazione in tazzina dalla macchina da caffè.
5. Cappuccino e macchiato sono mattinieri.
Essendo bevande a base di latte, queste due varianti sono più adatte alla mattina, e infatti se uno straniero dovesse ordinarlo dopo le undici del mattino, gli altri avventori del bar potrebbero guardarlo dubbiosi.
Bere l’espresso come in Italia, anche a casa tua.
Prendersi il momento per un caffè è una vera e propria usanza del lifestyle italiano, una ritmo che scandisce le giornate e che regala piccoli momenti di piacere sparsi. È possibile però gustarlo non solo al bar, ma anche a casa propria, grazie alle macchine a leva Pontevecchio, realizzate artigianalmente e uniche in ogni pezzo, che recuperano la tradizione dell’estrazione a mano che offre il vero caffè a regola d’arte.
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