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La storia del Caffè Letterario

28 Feb, 2023 Espresso di qualità 9 minuti

Odore intenso e vivido e sapore gradevole sono le prime sensazioni che ci avvolgono ogni volta che si parla di caffè. La parola caffè, infatti, richiama subito l’idea della tazzina fumante, appena estratta dalla macchina da caffè espresso. Tuttavia, il caffè non è solo una bevanda ma un insieme di emozioni, di storia, di cultura e di gusto, legato all’evoluzione stessa della nostra società. Non a caso il caffè è una delle bevande più consumate al mondo e apprezzate ovunque. La diffusione del caffè è strettamente legata alla storia del caffè letterario: proprio a partire da questi locali, le persone presero l’abitudine di socializzare e confrontarsi di fronte ad una tazza di caffè caldo.

Nati in Francia tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, i caffè letterari erano luoghi in cui gli intellettuali si riunivano per discutere di temi attuali, come la politica o l’economia, e tematiche di valore culturale come l’arte, la letteratura, il teatro, la filosofia.

Nella patria del caffè letterario, quindi, sorseggiare un caffè era un’occasione per confrontarsi con gli altri, per sviluppare nuove idee e per accrescere le proprie conoscenze. A partire da Parigi, cominciarono a sorgere caffetterie del genere anche nel resto dell’Europa e in America. Dalla Francia e dall’Inghilterra, ben presto il caffè letterario raggiunse anche Venezia, per poi diffondersi in tutta la penisola.

Proprio all’interno di questi caffè storici passarono personalità di spicco nel mondo della cultura: in Francia, i primi frequentatori dei caffè filosofici furono gli illuministi; in Inghilterra, le coffee house accoglievano poeti, intellettuali e uomini d’affari; in Italia, Casanova e D’annunzio furono tra gli ospiti più celebri dei caffè letterari.

Noi che ci intendiamo di caffè, quindi, non potevamo non fare un excursus sulla storia del caffè letterario. Partiamo alla scoperta di questi luoghi di gusto e cultura. 

Che cos’è il Caffè letterario

Luogo affascinante e pregno di cultura, il caffè letterario ha una lunga tradizione storica che parte dalla fine del 1600. A quell’epoca, i caffè erano luoghi di incontro per intellettuali, artisti e scrittori, che si davano appuntamento per scambiarsi opinioni, esperienze e informazioni su tutto ciò che potesse avere un interesse a livello culturale.

Le persone che accedevano ai locali erano desiderose di imparare e di partecipare alla dimensione intellettuale dell’epoca, per evolversi, accrescere la propria cultura e – perché no? – rifocillarsi.

All’interno dei caffè letterari era possibile assistere a performance artistiche o partecipare alle attività culturali, intese come letture o spettacoli di artisti.

Nonostante i partecipanti provenissero da classi abbienti, l’atmosfera era informale e bohémienne, tanto da coinvolgere un buon numero di persone nelle diverse occasioni. All’interno del caffè letterario si incontravano cultura ed esperienze personali, leggendo un libro in gruppo, confrontandosi sull’attualità o osservando un’opera esposta.

Il movente era molto semplice: bere un caffè, o gustare una bibita calda con persone care o con altri intellettuali, assaporando la particolarità del contesto. 

Quando e dove nasce il Caffè letterario

La storia del caffè letterario ebbe inizio poco prima del 1700 in Europa, dove questi locali divennero il simbolo dell’innovazione e del movimento culturale in corso. Il momento storico più importante per lo sviluppo del caffè letterario è la parte iniziale del diciottesimo secolo, quando all’interno dei caffè iniziarono a gravitare i primi illuministi. Le idee che venivano diffuse erano di libertà e uguaglianza, ossia i principi cardine del pensiero illuminista.

Tuttavia, fu solo nel 1800 che il caffè letterario si trasformò in un luogo di incontro per gli appassionati di cultura, letteratura e arte.

Il caffè letterario ebbe origine in Francia, dove pian piano il concetto di caffè come punto di incontro si estese enormemente. Tra i più celebri caffè francesi ci sono il Café de Procope, il Café de Flore e il Café des Deux Magots.  

In Italia, il primo caffè letterario sembra che sia stato il Caffè Florian di Venezia, ma altri luoghi celebri sono il Caffè degli Svizzeri di Torino e il Caffè Biffi a Milano.

Proprio nell’atmosfera dei caffè si incontravano anche alcuni esponenti dei movimenti pittorici più importanti della storia dell’arte, come i surrealisti francesi e i futuristi italiani.

Dove nacque il primo caffè letterario in Europa?

Storicamente, la nascita del caffè letterario è collocata in Francia. Sembra che il primo caffè letterario, infatti, sia stato il Café Le Procope di Parigi, fondato dall’italiano Francesco Procopio dei Coltelli. Il Café Le Procope da molti storici è considerato il più antico d’Europa

In questo locale si riunivano alcuni tra i personaggi più importanti della Rivoluzione Francese, come Robespierre, Danton, Marat e Diderot. Tra gli altri frequentatori noti dello storico caffè, ci furono anche La Fontaine, Voltaire, Napoleone, Honoré de Balzac, Victor Hugo, George Sand, Paul Verlaine e Anatole France.

Caffè e Illuminismo 

Grazie ai caffè letterari, si diffuse velocemente la cultura illuminista, diffondendo idee di uguaglianza e libertà in modo più capillare e profondo. Il caffè letterario divenne, ben presto, l’espressione di una società in cui le persone non venivano distinte a seconda della classe sociale o dell’appartenenza ai ceti più nobili. La classica suddivisione in classi si andò perdendo, in favore di un’idea più ampia, in cui la distinzione andava fatta in base all’intelligenza e alla creatività.  

Una delle espressioni più sentite del legame tra caffè e illuminismo fu la rivista illuminista italiana “Il caffè”. Il periodico, fondato da Pietro Verri, raccontava come si svolgessero gli scambi d’opinione all’interno dei caffè, mostrandone dinamiche e dando spazio alle idee di chi vi prendeva parte.   

Il Caffè più antico d’Italia: Caffè Florian Venezia 

Caratterizzato da un’architettura elegante e ricercata, il Caffè Florian di Venezia è uno dei caffè letterari più antichi al mondo, insieme al Cafè Le Procope di Parigi. Posizionato nella centralissima piazza San Marco, il caffè letterario veneziano ha ospitato il celebre avventuriero Giacomo Casanova, ma anche scrittori importantissimi come Ugo Foscolo, Proust, Byron e Goethe. 

Inaugurato nel 1720, nel locale si è celebrata la proclamazione relativa alla rinascita della Repubblica di San Marco. Inoltre, tra le sue mura è stata allestita la prima edizione della Biennale di Venezia, nel 1895.

Il famoso caffè di piazza San Marco è apprezzato anche per la straordinaria bellezza dei suoi interni, oltre che per le personalità illustri che ha ospitato.

Tra i più antichi caffè letterari italiani ci sono anche il Caffè Giubbe Rosse di Firenze, l’Antico Caffè Greco di Roma e il Caffè Gambrinus di Napoli. 

Il Caffè letterario in Francia e Inghilterra

Trattando la storia del caffè letterario non si può che soffermarsi in Francia e in Inghilterra, dove questi locali si diffusero velocemente, diventando il fulcro di una vera e propria rivoluzione culturale.

Nei due paesi, l’evoluzione del caffè letterario fu diversa ma, in ogni caso, incise profondamente sullo sviluppo di correnti artistiche e letterarie di grande valore. Proprio a partire da questi due paesi, la cultura del caffè letterario venne trasmessa anche in altri luoghi, dando un apporto alla crescita culturale e intellettuale della società.

Nella capitale francese, all’apertura del primo circolo all’inizio del 1700, seguirono numerose inaugurazioni, tanto che alla fine del secolo, nella sola Parigi si contavano oltre tremila caffè letterari. L’idea del caffè letterario francese era indissolubilmente legata alla cultura e il caffè era il luogo d’incontro ideale per intellettuali di ogni classe sociale, che dissertavano di filosofia, arte e letteratura. Uno degli argomenti privilegiati era la politica: nei caffè filosofici di Parigi si diffuse la filosofia illuminista, basata su concetti come intelletto, libertà e l’uguaglianza.

L’accezione inglese dei caffè letterari fu ben diversa da quella parigina. Anche in Inghilterra le prime coffee house vennero aperte all’inizio del 1700, con l’idea di ospitare intellettuali, imprenditori, commercianti e letterati. Seduti davanti ad una bevanda calda, si trattavano argomenti culturali e di attualità (politica,economia), ma il caffè letterario ospitava anche tematiche decisamente più easy come lo sport e la moda. Uno dei temi preferiti dai frequentatori delle coffee house era il gossip.

Il caffè letterario oggi: soddisfare mente e corpo è ritornato di moda 

Da circa un ventennio, in diverse città sono iniziati a comparire locali, caffetterie e bar con scaffali pieni di libri. Il desiderio è quello di offrire alle persone, non solo una bevanda da sorseggiare al tavolo, ma un’esperienza di consumo appagante. I clienti possono sedersi e trascorrere un tempo indefinito al tavolo, senza che nessuno li disturbi.

Chiaramente le differenze con i caffè letterari del Settecento sono numerose, tuttavia l’idea di unire l’enogastronomia alla cultura risulta sempre valida. Nei caffè letterari di oggi si va per staccare dalla tecnologia che pervade la società attuale e immergersi in un’atmosfera più leggera e vivida. 

Si tratta perlopiù di book bar, in cui il cliente può acquistare libri liberamento o prenderli in prestito. Lo spunto, ripreso in molte parti d’Italia (un esempio sono i bistrot e le caffetterie Feltrinelli) arriva da New York, dove molti gestori mettono a disposizione dei propri clienti dei volumi per rendere la permanenza nel locale più gradevole. Il concetto che ruota intorno a questi locali è che, se vuoi bere un buon caffè, dovresti farlo con la macchina giusta ma anche in un ambiente confortevole e immersivo.

Conclusione 

Ma ha ancora senso parlare di caffè letterario oggi?

Chi ha avuto la fortuna di assaporare l’ambiente di un caffè letterario non ha dubbi: i caffè letterari hanno ancora senso oggi, anzi ne hanno ancora di più dal momento che gli incontri sociali e le esperienze culturali sono sempre più rari.

I caffè letterari possono essere un’ottima opportunità per creare e consolidare una comunità di persone che condividono interessi simili. L’importante è saper attualizzare l’idea di base, declinandola in maniera coinvolgente e vivace. Gli ambienti possono diventare spazi per le presentazioni di libri, sui muri o sugli scaffali è possibile organizzare piccole mostre d’arte e le sale potrebbero essere teatro di reading o piccole performance teatrali.

Insomma, il caffè letterario non è affatto un’idea sorpassata e da accantonare, ma rappresenta un patrimonio storico e culturale che va preservato e valorizzato.

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