Come riconoscere il caffè in grani?
Origini, tostatura, azienda produttrice e varietà della pianta sono alcuni dei fattori che incidono sul gusto del caffè: ma quali sono tutti gli aspetti di cui tenere conto per la scelta del caffè in grani?
Quando si è alle prime armi, basta entrare in un supermercato e acquistare il marchio più conosciuto o quello che sembra rispondere meglio alle proprie esigenze di gusto.
Ma sei sicuro che sia il prodotto migliore per accompagnare la tua giornata?
Considerando il rapporto degli italiani con il caffè, non è sufficiente fermarsi al brand o alla pubblicità.
Avere maggiore consapevolezza sui fattori che incidono sul gusto del tuo espresso ti permette di riconoscere il caffè in grani e acquistare quello giusto per te.
Sai che il grado di tostatura è determinante per l’acidità della bevanda? O che il territorio, l’altitudine e il clima incidono sull’aroma dell’espresso?
Cosa prestare attenzione quando si sceglie il caffè in grani
Il mondo del caffè è ricco e variegato tanto che, per ogni aspetto, ci vuole una grandissima e profonda conoscenza.
Chi beve l’espresso in maniera distratta, la maggior parte delle volte, non si sofferma nemmeno a distinguere le note aromatiche del caffè. Così pensa che i grani di caffè siano tutti uguali e che un marchio sia identico all’altro.
Ma per i coffee lover il discorso cambia e comprendere i fattori che incidono sulle caratteristiche organolettiche del caffè diventa fondamentale.
Quindi, come si fa a riconoscere e scegliere il caffè in grani?
Un grande aiuto viene dall’etichetta, in cui ci sono preziose informazioni sul metodo di lavorazione, sul grado di tostatura, sul paese di origine della pianta e sull’azienda produttrice.
Metodo di lavorazione
La lavorazione del caffè inizia immediatamente dopo la fase di raccolta. Si tratta di un momento fondamentale perché, proprio l’elaborazione dei chicchi, prepara il caffè al processo di tostatura.
L’elaborazione è molto articolata e prevede 3 distinti sistemi:
- naturale: i grani vengono lasciati all’interno delle drupe (le ciliegine che avvolgono il chicchi) ed esposti al sole per l’essiccazione. Solo una volta essiccati vengono decorticati e privati della polpa;
- lavato: le drupe vengono controllate e separate per un controllo di qualità. In seguito, si pongono in grandi vasche d’acqua dove vengono ricontrollate e lavate. La spolpatura si effettua prima della fermentazione in acqua e dell’essiccazione al sole.
- semi-lavato: in questo caso, i chicchi vengono selezionati e spolpati prima di subire il lavaggio e l’essiccazione al sole.
Il metodo di elaborazione influisce sull’aroma del caffè.
La lavorazione naturale restituisce un espresso ricco, corposo, con sentori dolci o fruttati.
Il caffè estratto dai chicchi trattati con il lavaggio ha un gusto più acido, fruttato e floreale.
Il metodo semi-lavato dà un ottimo compromesso di gusto: il caffè, infatti, ha una buona acidità, mantiene la dolcezza e la corposità.
Grado di torrefazione o tostatura
Il processo di torrefazione o tostatura dei chicchi serve per fornire calore ai chicchi di caffè, rendendoli commestibili.
Grazie al rapporto tra temperatura e tempo di tostatura, il caffè assume il suo profilo caratteristico in termini di aroma e colore.
La tostatura lenta conferisce ai chicchi il gusto migliore, esaltando le proprietà organolettiche del caffè.
Le tre principali tipologie di tostatura sono:
- chiara,
- media,
- scura.
Vediamo le differenze.
I chicchi elaborati con la tostatura chiara hanno un colore simile alla cannella e mantengono i sentori naturali del caffè scelto. Hanno un alto contenuto di caffeina e il caffè estratto si distingue per l’acidità e la leggerezza.
La tostatura media rende i grani più scuri e meno acidi. L’espresso che ne viene fuori è leggermente più amaro rispetto alla tostatura chiara ma meglio bilanciato.
Il caffè ottenuto dalla tostatura scura è più amaro e corposo, ma privo di note acide. È il grado di tostatura più utilizzato al bar e da chi usa una macchina da caffè professionale a casa.
Paese di provenienza
Una delle credenze più diffuse sul caffè è che i chicchi provengano solo ed esclusivamente dal Brasile. La realtà, però, è molto più articolata e, sebbene il Brasile sia il primo produttore al mondo, la Coffea non viene coltivata solo in America Centrale ma anche in Asia e in Africa.
Considerando che il clima, la vegetazione e il tipo di territorio cambiano di continente in continente, questo non può che influire sulla varietà delle piante e, di conseguenza, sull’aroma del caffè.
Dunque, una prima cosa da verificare quando si acquista il caffè macinato o in chicchi, è il paese di provenienza.
Se preferisci una bevanda dalle note fruttate, i caffè di origine africana sono più indicati. Mentre, per chi apprezza un espresso dal gusto equilibrato, sono più indicati i prodotti dell’America Centrale. Il caffè asiatico varia a seconda della zona d’origine e va sperimentato seguendo i propri gusti.
Azienda produttrice
Nell’industria del caffè ci sono due principali tipi di produzione:
- intensiva, in cui si tende a massimizzare la produzione a discapito del risultato finale e dell’intero processo. Questo metodo richiede l’uso di sostanze chimiche in abbondanza.
- piccola produzione, con aziende che si distinguono per l’attenzione ai lavoratori e per la scelta di sistemi di produzione etici e sostenibili.
In genere, le aziende che si muovono in modo consapevole, prestano maggiore accuratezza alla qualità dei chicchi messi sul mercato.
L’etichetta del prodotto sottolinea questi aspetti, aiutandoti a scegliere quelle realtà che svolgono il commercio in modo equo e si preoccupano della sostenibilità ambientale.
Imparando a conoscere i vari produttori, potrai scegliere quei marchi di caffè che pongono l’accento sull’intera filiera produttiva, valorizzando tutti gli agricoltori coinvolti. Così avrai modo di acquistare un caffè più sano e coltivato senza sostanze nocive per l’organismo.
Specie di pianta e varietà di caffè
Nonostante le piante di Coffea siano molto simili tra loro, in natura esistono numerose specie con caratteristiche diverse.
Le qualità più diffuse sono Arabica e Robusta, ma ce ne sono molte altre e ognuna ha un suo aroma specifico.
I principali tipi di caffè sono:
- Arabica: la Coffea Arabica è una specie originaria dell’Etiopia. L’aroma è molto gradevole e di qualità e il contenuto di caffeina è inferiore rispetto ad altre varietà.
- Robusta: varietà più diffusa ed economica, la Coffea Robusta è originaria dell’Africa Tropicale. Il sapore è più forte e la bevanda estratta è ricca di caffeina.
- Liberica: la Coffea Liberica proviene dalla Liberia, dall’Africa Occidentale, dall’Indonesia e dalle Filippine. I chicchi sono molto profumati ma la qualità viene considerata meno pregiata.
- Excelsa: la Coffea Excelsa è caratterizzata dalla grandezza e dalla resistenza delle piante. Viene utilizzata per innestare le specie meno forti.
A seconda della specie e della varietà, l’espresso assume note aromatiche molto differenti, per questo motivo è indispensabile soffermarsi sulla specie da cui provengono i chicchi di caffè.
Le nostre macchine a leva valorizzano il tuo caffè
Una volta selezionata la qualità di caffè migliore è il momento di degustare la tua bevanda.
Come accennavamo all’inizio, quella dell’espresso è una vera e propria arte e nessun fattore può essere sottovalutato.
Se ti sei soffermato sull’etichetta e hai imparato a riconoscere i grani di caffè, vuol dire che sei intenzionato ad ottenere un espresso top.
Per raggiungere il tuo obiettivo hai bisogno di un ultimo elemento: una macchina da caffè che riesca a valorizzare la qualità dei chicchi che hai selezionato.
La macchina da caffè a leva ti permette di controllare alcune fasi dell’estrazione cosicché tu possa regolare i sentori della bevanda secondo i tuoi gusti.
Le macchine da caffè Pontevecchio hanno un settaggio ottimale della pressione dell’acqua, facendo esaltare ogni nota aromatica dell’espresso.
Se hai deciso di padroneggiare l’arte dell’espresso, non puoi utilizzare un macchinario qualunque.
Scopri i nostri modelli e riuscirai a sentire tutto l’aroma del tuo caffè.
