Qual è l’unica cosa che può essere corretta pur essendo già priva di errori? Ovviamente il caffè! Questa bevanda, che noi diamo ormai per scontata, in realtà non è sempre stata tale e c’è stato perfino un periodo in cui le persone ne ignoravano addirittura l’esistenza.
Scommettiamo che, almeno una volta nella vita, anche a te sarà capitato di chiederti chi ha inventato il caffè. Del resto, capitano a tutti quelle mattine in cui non riusciamo assolutamente a tirarci fuori dal letto, se non proprio grazie a questa insostituibile bevanda. In quei frangenti, pertanto, è perfettamente lecito domandarci chi dobbiamo ringraziare per avercela donata.
Ebbene, lo scopo di questo articolo è proprio quello di appagare la tua curiosità, svelandoti tutti i segreti e i retroscena che si celano dietro il nostro amatissimo caffè!
Quali sono le vere origini del caffè?
Le origini del caffè affondano in un passato lontano, che si colloca pressapoco tra il IX e il X secolo. La leggenda narra infatti che a scoprire la sua esistenza fu un pastore di nome Kaldì, che viveva nell’altopiano etiope di Caffa (dal quale deriva per l’appunto il nome “caffè”).
Pare infatti che le pecore che stava portando al pascolo si nutrirono di alcuni chicchi, ottenendone in cambio un grande eccitamento. Questa insolita reazione non passò inosservata agli occhi del pastore, che decise così di assaggiar anche lui qualche chicco, scoprendo per la prima volta in assoluto gli effetti energizzanti della caffeina.
Secondo un’altra versione della leggenda, invece, a scoprire il caffè e i relativi benefici sarebbero stati gli antenati etiopi del gruppo degli Oromo. Anch’essi pastori, avevano l’abitudine di creare dei veri e propri “snack” energetici mescolando i frutti del caffè con il grasso, da consumare durante le lunghe ore della pastorizia.
Una terza leggenda, ancora più suggestiva, narra che il caffè fu un dono del cielo inviato dall’arcangelo Gabriele a Maometto, allo scopo di donargli forza e vigore durante una battaglia notturna contro gli infedeli. Si racconta che grazie a questo “regalo miracoloso” non solo il profeta riuscì a disarcionare ben quaranta cavalieri, ma addirittura a soddisfare altrettante vergini.
Piccole licenziosità a parte, questo fu soltanto l’inizio. Una volta scoperto, infatti, il caffè riscosse un successo pressoché immediato, dando il via a una vera e propria “missione di espansione” che coinvolse tutto il mondo.
Come si diffuse il caffè?
Già a partire dal X – XI secolo, il caffè iniziò a diffondersi nella penisola arabica, vale a dire l’attuale Yemen, grazie alle importazioni ad opera dei mercanti arabi. Da lì proseguì la sua corsa verso il Medioriente e Costantinopoli: due territori che rappresentarono un po’ il focus della sua diffusione, in quanto fu proprio in queste zone che gli europei vennero per la prima volta in contatto con quella che sarebbe stata la loro bevanda del futuro.
A partire dal Medioevo, infatti, la pianta del caffè venne esportata dallo Yemen alla città di Moca o Mokhā, dalla quale deriva l’attuale nome della moka. Per quanto riguarda invece le primissime testimonianze “nostrane”, risalgono già agli anni Settanta del Cinquecento, coincidendo quindi con i commerci dei mercanti veneziani.
Ma se pensi che la storia del caffè sia costellata di successi e che la sua diffusione non incontrò mai alcun ostacolo, dobbiamo purtroppo deluderti. La nostra bevanda preferita, infatti, non ha sempre avuto una vita facile, al punto da essere perfino proibita da più religioni!
Il caffè fu criticato dalla Chiesa
Da che mondo e mondo, la nostra Chiesa non ha mai guardato di buon occhio tutto quello che era in grado di distrarre e rallegrare i credenti. Quando è venuta per la prima volta in contatto con il caffè, di conseguenza, la sua reazione non è stata affatto positiva. Gli alti prelati hanno infatti mostrato un certo timore nei confronti di quella bevanda nera dagli effetti tanto stimolanti.
Ritenendolo una vera e propria tentazione del demonio, la Chiesa tentò infatti di proibire l’assunzione del caffè. Tutto questo, almeno, fintanto che papa Clemente VII non ne assaggiò una tazza, restandone letteralmente conquistato: a tal punto che il caffè passò ufficialmente da “bevanda diabolica” a “bevanda cristiana”.
Se episodi di questo tipo ti possono far sorridere, tieni a mente che non fu affatto un caso isolato. Il caffè subì infatti un destino analogo anche in territorio islamico, dove venne ufficialmente bandito nel 1511, sempre a causa del suo effetto stimolante. Il suo salvatore, in questo caso, fu il sultano Solimano I il Magnifico, che ne autorizzò nuovamente l’assunzione a partire dal 1524.
Botteghe del caffè e caffetterie
A questo punto, la storia del caffè si sposta in Italia: il paese che, prima di tutti gli altri, ha avuto il merito di introdurre le primissime botteghe del caffè. Fu infatti a Venezia che nacquero luoghi pubblici nei quali le persone si riunivano per consumare la squisita bevanda nera e, sempre in questa città, sorse quella che viene a tutt’oggi considerata come la caffetteria più antica del mondo: il rinomato Caffè Florian, attivo sin dal lontano 1720.
Da Venezia botteghe del caffè e caffetterie iniziarono a diffondersi anche nel resto dell’Italia. Quelle più note sono il Caffè San Carlo a Torino, il Caffè Greco a Roma e il Caffè Pedrocchi a Padova, che continuano a esercitare tutt’oggi. Ma il vero primato, nell’ambito della storia italiana del caffè, venne raggiunto nel Novecento: secolo che segnò la nascita dell’amatissimo caffè espresso, un orgoglio 100% nostrano. E, come si suol dire, il resto è storia.
Conclusione
L’avresti mai detto che dietro il tuo irrinunciabile espresso mattutino, che dai praticamente per scontato, si celasse un mondo ricco di storia e leggenda? Noi, che ci intendiamo di caffè, siamo i primi a esserne rimasti stupiti! D’altro canto, una bevanda così sfiziosa non poteva che essere il risultato di una storia altrettanto affascinante che, tra mito e leggenda, è sopravvissuta fino ad oggi.
Lo sapevi che insieme all’espresso sono nate anche le prime macchine da caffè? Uno dei primi modelli, per esempio, si chiamava Victoria Arduino. Con il tempo sono state progettate macchine sempre più sofisticate, fino ad arrivare alle odierne macchine a leva: veri e propri gioielli in grado di assicurarti un caffè dal gusto pieno, e ricco di tutte le sue proprietà nutritive.
Del resto, non è certo un segreto il fatto che, se vuoi bere un buon caffè, devi farlo con la macchina giusta. Ecco perché noi di Pontevecchio abbiamo deciso di specializzarci proprio nelle macchine a leva, offrendoti la possibilità di scegliere la tua preferita dal nostro ricco catalogo. Quindi non esitare oltre e scopri la macchina da caffè adatta a te, godendoti il privilegio di sorseggiare la tua bevanda preferita tutte le volte che ne senti il bisogno.