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Si può bere il caffè in gravidanza?

17 Set, 2021 Espresso di qualità 10 minuti
donna incinta che beve un caffè

La gravidanza è un momento particolare per ogni donna. Il corpo si trasforma e le attenzioni sono tutte concentrate sul cucciolo che sta per arrivare.

Uno degli argomenti che interessa tutte le gestanti è l’alimentazione: cosa si deve evitare in gravidanza? Bere caffè in gravidanza è possibile?

Il feto, infatti, si alimenta attraverso la placenta e tutto ciò che ingerisce la futura mamma si trasforma nella sua dieta.

Per questo motivo è necessario porre una grandissima attenzione ai pasti e alla qualità del cibo che si porta in tavola.

Nella quotidianità sembra scontato mangiare gli affettati, utilizzare alcune spezie come condimento, sorseggiare un caffè in compagnia.

Tuttavia, durante i nove mesi di attesa, ci sono diverse cose che sarebbe meglio evitare per non mettere a rischio lo sviluppo del bambino, così come porre maggiore attenzione alla cottura o al lavaggio di verdura e frutta.

Insomma, per le donne in gravidanza è sempre bene consultare un medico per concordare una dieta sana e variata che apporti la giusta quantità di sostanze nutritive a entrambi.

E per il caffè come la mettiamo?

La caffeina è una sostanza di cui non bisogna abusare e le più grandi organizzazioni mondiali sanitarie raccomandano di non bere più di due o tre tazze al giorno di caffè in gravidanza, per non creare danni al feto.

Nel computo della caffeina, tra l’altro, vanno considerate anche le bevande come tè, coca cola o cioccolato che ne contengono in quantità.

Un consumo elevato, infatti, potrebbe aumentare il rischio di aborto, alterare la crescita del feto e interferire sull’attività della placenta.

Quindi si può bere caffè in gravidanza ma con moderazione.

Per cui, meglio prediligere un prodotto di ottima qualità, preparato ad arte con la macchina da caffè professionale per rendere ancora più speciali le poche tazzine di caffè consentite.

Caffè e Caffeina

Sostanza energetica per eccellenza, l’espresso è uno dei piaceri a cui è davvero difficile rinunciare.

Sarà per l’aroma, per il profumo, per il gusto intenso che lascia dopo il primo sorso, per il sapore che si protrae anche dopo averlo bevuto, ma l’abitudine al caffè è davvero radicata negli amanti della nera sostanza.

Le situazioni in cui bisogna limitarne il consumo, quindi, rendono irritabili e non è semplice trovare un sostituto altrettanto buono.

Anche capire cosa bere al posto del caffè in gravidanza è complesso perché non esistono molti alimenti da colazione con le stesse caratteristiche.

Perché non si può bere il caffè in gravidanza?

Non tutti sanno che il problema è il contenuto di caffeina, una sostanza che potrebbe comportare diversi problemi al bambino.

La caffeina è un alcaloide, estremamente diffuso e apprezzato per il suo effetto energizzante.

Contiene alcaloidi naturali e polifenoli e aiuta l’organismo a concentrarsi di più e ad essere maggiormente reattivo alla fatica.

Tuttavia, è bene non eccedere per evitare situazioni spiacevoli, come tachicardia, insonnia, maggior rischio di aborto.

Il consumo di caffeina, in genere, andrebbe controllato anche nella vita normale.

Per farlo è bene capire quanto sia il contenuto di una tazza di caffè.

Un espresso contiene dai 60 ai 90 milligrammi di caffeina. Secondo le organizzazioni sanitarie, l’ideale sarebbe non andare oltre i 4 milligrammi di caffeina per ogni chilogrammo di peso.

Quindi, una persona di 50 chilogrammi non dovrebbe bere più di 2 tazzine di caffè al giorno (200 mg di caffeina).

Per una gravidanza a termine senza rischi o difficoltà, le raccomandazioni sono di non superare i 300 milligrammi al giorno.

L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare e l’American Congress of Obstetricians and Gynecologists consigliano di non oltrepassare le 2 tazze e rimanere al di sotto dei 200 milligrammi di caffeina.  

Perché bisogna stare allerta in gravidanza

bere il caffè in gravidanza

Il caffè è una sostanza dall’effetto nervino, cioè stimola il sistema nervoso centrale in maniera naturale.

In gravidanza però potrebbe provocare degli effetti negativi sul feto e sulla mamma.

In generale non si hanno dati certi sull’assunzione di caffè in gravidanza nel primo trimestre ma sembra che in uno stato così particolare ci possano essere maggiori rischi per la salute del bambino.

La prima regola della gravidanza è di non assumere sostanze nocive per il nascituro ma di occuparsi della sua salute.

Per far sì che lo sviluppo del piccolo sia regolare, quindi, è necessario che la mamma sia estremamente attenta agli alimenti che mangia e che soddisfi il fabbisogno nutrizionale del piccolo.

In genere il fumo, così come la caffeina, vengono considerate sostanze pericolose. 

Ma, se sul tabacco gli scienziati mantengono la stessa linea, sul caffè esistono moltissime opinioni contrastanti.

Secondo la maggior parte delle organizzazioni mondiali che si occupano di salute, non bisognerebbe superare i 300 mg di caffeina.

Tuttavia per alcuni medici, anche un contenuto più basso metterebbe a rischio la salute del bambino, provocando aborti spontanei o un peso natale inferiore alla media.

Per non rischiare, l’ideale sarebbe non superare le due tazze di caffè al giorno con un massimo di 100 milligrammi di caffeina.

Cosa rischi se bevi il caffè in gravidanza

Molte donne provano fastidio a bere caffè in gravidanza.

Anche se spesso oltre alla nausea mattutina nei primi mesi, l’espresso torna ad essere, in poco tempo, una bevanda apprezzata anche dalle future mamme.

Secondo un importante studio del 2008 effettuato su una gran parte della popolazione, però, si è visto che un’assunzione maggiore o uguale a 200 milligrammi di caffeina al giorno in gravidanza raddoppierebbe il rischio di aborto spontaneo.

Il rischio di aborto e dello scarso accrescimento fetale può essere collegato ad una alterata vascolarizzazione della placenta.

Il caffè, infatti, ha un effetto vasodilatatore a livello polmonare e la sua azione vasodilatatrice si fa sentire in gran parte del sistema circolatorio. 

Tuttavia, per altri organi svolge anche un effetto vasocostrittore, con un meccanismo poco chiaro agli scienziati.

Purtroppo, non ci sono certezze sull’effettivo rischio associato al consumo di caffeina in gravidanza.

In genere, il rischio di perdere il bambino è più basso nelle donne che non assumono caffeina. Ma le complicazioni non possono essere associate solamente al consumo di caffè, quanto ad altri fattori come stress, fumo, consumo di bevande alcoliche, scarsa attenzione alla dieta.

Per ora, comunque, in base agli studi disponibili, le indicazioni del Ministero della Salute sulla gravidanza fisiologica sono come quelle Royal College of Obstetricians and Gynecologists inglese, e cioè di non superare i 300 milligrammi di caffeina al giorno.

Anzi, secondo l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare e l’American Congress of Obstetricians and Gynecologists sarebbe preferibile non raggiungere nemmeno i 200 milligrammi.

Quali altri alimenti che contengono caffeina si devono evitare in gravidanza

alimenti che contengono caffeina

Ma valutare il contenuto di caffeina non significa solo conteggiare le tazze di caffè. Non tutti sanno che questa sostanza è presente anche nel cacao, nel tè, nelle bevande energizzanti e in alcune bibite gassate.

A seconda degli ingredienti utilizzati per preparare queste bibite, la quantità di caffeina è differente da alimento ad alimento.

Quindi, sappiamo che una tazza di caffè espresso contiene tra i 60 e 90 milligrammi di caffeina.

Ma quanta caffeina contengono una tazza di tè verde o di caffelatte?

Ecco qualche parametro di riferimento per poter fare un computo più preciso e non superare le dosi giornaliere consigliate.

Quantità di caffeina:

  • Il caffè espresso (circa 30 millilitri) ne ha tra i 60 e i 90 milligrammi.
  • Il caffè filtro all’americana in tazza ne contiene 135 milligrammi.
  • Una tazza di caffelatte o di cappuccino hanno circa 90 milligrammi di caffeina, più o meno come un espresso.
  • Una tazza di tè da 240 millilitri ne contiene da 40 a 60 milligrammi.
  • Una lattina da 33 millilitri di Coca-cola o Pepsi ha tra i 35 e i 40 milligrammi di caffeina.
  • La lattina da 250 millilitri di Red Bull ne ha 80 milligrammi.
  • Una tazza di cioccolata ne ha 5 milligrammi.
  • Una tazzina di caffè decaffeinato contiene tra i 2 e i 5 milligrammi di caffeina.
  • Un pezzo di cioccolato extra fondente da 30 grammi ne ha circa 20 milligrammi.
  • La stessa quantità di cioccolata al latte (30 grammi) contiene molta meno caffeina, circa 6 milligrammi.

Per valutare quante tazze di caffè in gravidanza assumere, quindi, va conteggiato anche il consumo di questi alimenti (se mangi cioccolata fondente dovrai rinunciare a un espresso).

È importante anche considerare le modalità di preparazione del caffè (macchina da caffè manuale, filtro, all’americana) e la qualità della miscela utilizzata (arabica, robusta, caffè verde).

E il caffè decaffeinato? Si può bere in gravidanza?

Il caffè decaffeinato in gravidanza può essere un’ottima alternativa all’espresso tradizionale.

In effetti considerando i rischi connessi all’abuso di caffeina, bere un caffè a ridotto contenuto di questa sostanza è preferibile.

Tuttavia, non esistono studi ufficiali sul caffè decaffeinato e la gravidanza.

Secondo diversi scienziati, addirittura, il caffè a ridotto contenuto di caffeina è correlato ad un aumento delle possibilità che si verifichi un aborto spontaneo.

Per eliminare la caffeina, infatti, i chicchi di caffè vengono sottoposti a processi chimici che ne alterano la composizione.

Il rischio, però, è che i solventi utilizzati per estrarre la caffeina possano interferire sulla gravidanza.

Ci sono, infatti, diversi studiosi dell’opinione che il trattamento a vapore fatto per eliminare tutti i residui dei solventi non sarebbe sufficiente.

In realtà, i metodi estrattivi moderni sono estremamente sicuri e innocui.

Quello più diffuso è il processo di decaffeinizzazione con l’anidride carbonica che durante il trattamento passa dallo stato liquido a quello gassoso.

In questo modo, l’aroma del caffè non viene alterato e l’anidride carbonica si comporta come un solvente del tutto naturale.

Purtroppo, sulle confezioni non viene indicata la tecnica estrattiva ma sarebbe un’informazione molto valida per gestire il rapporto tra caffè e salute anche in fase di acquisto.

Comunque, anche sull’opportunità di assumere caffè decaffeinato in gravidanza almeno per assaporare il gusto dell’espresso e vivere la gestualità, è meglio consultare il proprio ginecologo. 

Cosa dice la scienza riguardo al caffè in gravidanza

Da una revisione recente su circa 1200 studi sul consumo di caffè in gravidanza pubblicato su BMJ Evidence-Based, invece, gli scienziati hanno concluso che bisognerebbe evitare totalmente il caffè.

Lo studio è stato portato avanti all’Università di Reykjavik, in Islanda ed ha analizzato gli esiti negativi della gravidanza.

Il team guidato dal professor Jack James ha creato sei categorie in base agli articoli analizzati:

  • aborto spontaneo,
  • natimortalità,
  • basso peso alla nascita e/o feto piccolo per l’età gestazionale (SGA),
  • parto pretermine,
  • leucemia acuta infantile,
  • sovrappeso e obesità infantile.

I risultati emersi, quindi, hanno sottolineato la correlazione tra il consumo di caffè e un possibile esito negativo della gravidanza.

È ovvio che questi risultati hanno portato scompiglio nella Comunità Scientifica, mettendo in discussione tutte le indicazioni precedenti date nel Regno Unito, negli Stati Uniti e nel resto dell’Europa.

Al momento, comunque, non si ha certezza di alcuna correlazione tra consumo di caffè e un aumento dei rischi in gravidanza.

Se sei in dolce attesa, il nostro consiglio è quello di non abusare di caffeina e di concederti un espresso quando proprio non puoi farne a meno.

Scegli il momento migliore per bere il caffè e preparati un caffè di qualità.

In questo modo sarai appagata e, per diversi giorni, continuerai ad assaporare il gusto del tuo caffè.

Per preparare un caffè ottimo, scopri le macchine da caffè a leva Pontevecchio. Così potrai soddisfare le tue voglie durante tutta la gravidanza.


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