Se hai problemi epatici e ti stai chiedendo se c’è qualche correlazione tra caffè e malattie del fegato, in questo articolo troverai tutte le risposte. E, soprattutto, ti stupiremo con i risultati di uno studio molto interessante sul rapporto tra consumo di caffè e il fegato grasso.
Secondo una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica BMC Public Health, ci sarebbe una relazione forte tra caffè e malattie del fegato, con la diminuzione dei decessi legati a malattie croniche del fegato e al fegato grasso.
Nella relazione caffè vs salute, quindi, sarebbe di nuovo la bevanda ad avere la meglio.
Questo, infatti, era già emerso in studi precedenti che avevano evidenziato il legame tra caffè e tumore alla prostata e i benefici della caffeina sul fegato, per i reni e nella prevenzione di alcuni tipi di cancro.
Quindi cosa fa il caffè al fegato? Si può consumare il caffè in caso di fegato grasso?
Il fegato è un organo dalle innumerevoli funzioni, spesso sottovalutato e messo a dura prova da uno stile di vita scorretto e da abitudini alimentari malsane.
Un fegato sano è fondamentale per avere una qualità di vita ottimale, poiché è coinvolto nella sintesi delle proteine, regola le vie metaboliche, svolge un’azione detossificante, serve come deposito di vitamine e minerali e aiuta l’organismo a produrre energia. Insomma, ha un ruolo polivalente e bisogna prendersene cura per non sviluppare una steatoepatite o il fegato grasso.
Quest’ultima è una patologia legata ad un eccesso di grasso nelle cellule epatiche che può portare a conseguenze anche gravi. Ne sono affette tra il 70% e il 90% delle persone obese e, tra le sue conseguenze più gravi, abbiamo la cirrosi epatica e l’insufficienza epatica.
In genere, colpisce in maniera silenziosa, quindi è difficile rendersi conto di avere una patologia epatica quando non si hanno sintomi come dolori, astenia o perdita di peso.
Per prevenire e curare il fegato grasso, l’alimentazione ha un ruolo determinante.
Per cui, sì al consumo di alimenti ricchi di antiossidanti (crucifere e verdure amare, aglio cipolle, tè verde e frutta) da assumere in maniera regolare.
Mentre è necessario prestare assoluta attenzione e limitare l’assunzione di alcol, cibi grassi e zuccheri che vanno solo ad appesantire il fegato e a complicare le sue attività quotidiane.
E per il caffè, allora, come la mettiamo?
Se fino a questo momento il caffè non era considerato una bevanda salutare per il fegato, grazie allo studio che abbiamo citato ci sono molte più informazioni.
Un caffè di qualità, infatti, aiuta a combattere le malattie del fegato facendo diminuire il rischio di sviluppare patologie croniche. Ma gli effetti benefici sono legati ad un caffè selezionato e preparato ad arte, con un metodo di estrazione in grado di conservare tutte le sue proprietà organolettiche.
Cosa fa male al fegato
Il fegato svolge una funzione di spazzino all’interno del corpo. Quando le tossine da eliminare sono troppe, fatica a svolgere il suo lavoro, per cui il corpo tende ad intossicarsi.
Se il fegato non depura il corpo come dovrebbe, le sostanze tossiche rimangono in circolo, trasformandosi in una minaccia per l’organismo.
Che cosa fa male al fegato? Quali sono i fattori che provocano il fegato grasso?
In genere le patologie epatiche sono causate da uno scorretto stile di vita e da una dieta ricca di grassi e zuccheri. A volte il fegato grasso si sviluppa accanto a condizioni come l’obesità, il diabete o l’ipertrigliceridemia.
Vediamo quali sono le cause più frequenti delle problematiche epatiche:
- stile di vita,
- consumo di alcolici,
- dieta ricca di cibi grassi e zuccheri,
- alimenti carichi di calorie,
- sovrappeso e obesità,
- pasti troppo abbondanti,
- cotture troppo lunghe,
- cibi troppo cotti e “abbrustoliti”,
- diabete di tipo 2,
- ipertrigliceridemia,
- perdita di peso per digiuni o diete repentine,
- malnutrizione.
Queste costituiscono i fattori più comuni in grado di scatenare patologie a livello epatico.
Purtroppo, ci sono casi di fegato grasso ancora in fase di analisi, poiché non presentano nessuna di queste condizioni.
I pazienti che risultano affetti da queste patologie sono in genere di età media e risultano in sovrappeso.
Per prevenire l’affaticamento del fegato non sono disponibili terapie a base di farmaci ma bisogna intervenire sull’alimentazione e le cattive abitudini.
Ecco qualche piccola indicazione per rinforzare il fegato e stimolare la sua azione metabolica:
- Limita l’assunzione di grassi e cibi troppo calorici (salumi, formaggi, latticini).
- Evita di consumare gli zuccheri semplici e i cibi raffinati (dolci, cioccolata, riso e farine raffinate).
- Non bere succhi di frutta, bibite gassate e ricche di zuccheri.
- Non abusare con il consumo di alcolici.
Per aiutare il fegato puoi consumare anche yogurt e probiotici, oltre a verdure e frutta fresca.
Quali sono i sintomi del fegato grasso?

Il fegato grasso non si manifesta con nessun sintomo specifico e non causa complicanze. Per cui è possibile che vi sia una steatoepatite senza che una persona abbia nessun sintomo. In genere queste patologie vengono diagnosticate grazie ad esami del sangue di routine o ad esami più accurati.
Per avere la certezza di essere in presenza di fegato grasso o di una patologia epatica si può ricorrere ad esami specifici come tac, ecografia o risonanza magnetica.
In alcuni casi, quando la malattia degenera, il fegato può infiammarsi, danneggiando le cellule epatiche. In questi casi possono formarsi dolorose cicatrici.
Ecco quali sono i sintomi del fegato grasso:
- Debolezza;
- aumento delle transaminasi;
- alterazione della consistenza e del colore delle urine (colaluria);
- confusione;
- dolori localizzati nella parte alta e destra dell’addome;
- dolore al fianco;
- eccesso di colesterolo nel sangue;
- aumento eccessivo dei trigliceridi nel circolo sanguigno;
- calo di peso.
Il fegato grasso può presentarsi anche durante la gravidanza.
Il caffè fa male al fegato?
Sebbene fino a qualche anno fa, il consumo di caffè sia stato demonizzato, ad oggi molte evidenze scientifiche hanno dimostrato che non esiste alcuna correlazione negativa della bevanda con la salute.
Dal 1991 al 2016, addirittura, la caffeina ha fatto parte delle sostanze ritenute cancerogene per gli esseri umani dall’OMS.
Si riteneva, infatti che il caffè fosse responsabile di alcuni tipi di cancro e che ci fosse uno stretto legame tra caffè e malattie del fegato. In particolare, il caffè era ritenuto uno dei responsabili della comparsa di cirrosi epatica, una patologia difficile da curare e che può favorire lo sviluppo di tumori al fegato.
Di recente, però, l’AIRC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha evidenziato che non esistono prove scientifiche in grado di attestare il legame tra cancro e caffè.
Anzi, sembra che il consumo di caffè apporti una buona quantità di antiossidanti se limitata e controllata.
Inoltre, l’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un articolo sulla capacità del caffè di proteggere il corpo dall’insorgenza della cirrosi epatica.
La raccomandazione è però quella di non esagerare con le quantità, consumando non più di 2-3 tazze di caffè al giorno. Per cui, invece di assumere caffè in eccesso è bene scegliere con cura il momento migliore per bere il caffè e limitarsi a quello.
È bene ricordare che questo discorso è valido in assenza di altre patologie.
Oltre al consumo di caffè, per prevenire patologie epatiche bisogna curare l’alimentazione, fare sport in maniera regolare e avere uno stile di vita sano.
È necessario anche non abusare di medicinali che vanno assunti solo con la prescrizione di un medico.
Ecco cosa dice la scienza a riguardo
Il caffè è una delle bevande più consumate al mondo. Ma se ti dicessero che ha anche effetti benefici come la prenderesti?
Da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica BMC Public Health, è emerso che ci sarebbe un‘associazione tra il consumo di caffè in dosi contenute e il benessere del fegato.
È stata fatta una grande analisi sui dati di 494.585 partecipanti alla UK Biobank. Quest’ultima è una banca dati che viene utilizzata a livello mondiale per valutare le interazioni tra fattori genetici o ambientali con le condizioni di salute degli esseri umani. Il monitoraggio è stato portato avanti da scienziati inglesi dell’Università di Southampton.
Sul totale dei soggetti analizzati, 384.818 erano bevitori di caffè mentre le restanti 109.767 non erano bevitori abituali di caffè.
I soggetti analizzati avevano un’età compresa tra i 40 e i 69 anni.
Lo studio è durato circa 11 anni e ha visto un monitoraggio costante della salute epatica.
Nell’arco di questo periodo, si sono verificati 301 decessi, dovuti a malattie del fegato di tipo cronico. Mentre i casi di fegato grasso sono stati 1.839.
Gli scienziati che hanno condotto le indagini, oltre al caffè, hanno considerato altri tre fattori:
- fumo,
- consumo di alcool,
- indice di massa corporea.
Tra i dati emersi, ci sono delle percentuali che ci stupiscono particolarmente:
- il rischio di avere malattie croniche al fegato scendeva addirittura del 20% in chi beveva il caffè;
- mentre il rischio di morte per patologie epatiche era più basso del 49% nei consumatori abituali di caffè.
La differenza è evidente fino a 3-4 caffè al giorno. Oltre questo limite i ricercatori non hanno visto ulteriori benefici.
I risultati degli studi sul legame tra caffè e malattie del fegato
Da un’analisi accurata dei dati si è evidenziato che i consumatori abituali di caffè correvano meno rischi di avere malattie epatiche croniche o il fegato grasso rispetto a chi non lo consumava. Questo a prescindere dalla qualità del caffè.
È importante sottolineare che, per il momento, questi dati sono considerati solo delle associazioni. Non è possibile, quindi, affermare che l’assunzione di caffè aiuti il fegato.
Tuttavia, esistono altri studi che considerano il caffè una sostanza in grado di apportare moltissimi benefici per l’organismo. Sembra, infatti, che abbia un effetto positivo su fegato, reni e aiuti a contrastare lo sviluppo di alcune forme tumorali.
Per il momento, quindi, possiamo attenerci alle indicazioni classiche sull’alimentazione per aiutare il fegato a svolgere al meglio le sue funzioni.
Quindi: evitare l’assunzione di alcol, non fumare, fare attività fisica con regolarità e mangiare cibi sani e ricchi di vitamine.
Inoltre, sebbene non si possa dire che il caffè sia terapeutico per il fegato, non è necessario rinunciarci o farsi prendere dai sensi di colpa davanti ad una tazza di caffè.
Basta che la polvere sia di qualità e il processo di estrazione non bruci il caffè e preservi le sue proprietà organolettiche. In questo modo sarai certo di godere solo dei benefici del caffè per il fegato e per tutto il tuo organismo.
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