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Caffè sospeso: storia di un’antica tradizione

14 Feb, 2023 Espresso di qualità 7 minuti

Cos’è il caffè sospeso? E come nasce questa straordinaria iniziativa di solidarietà?

Per rispondere a queste domande lasciamo la parola a Luciano De Crescenzo, uno dei testimoni più illustri di questa tradizione: “Quando un napoletano è felice per qualche ragione, invece di pagare un solo caffè, quello che berrebbe lui, ne paga due, uno per sé e uno per il cliente che viene dopo. È come offrire un caffè al resto del mondo”. 

Reso celebre al di fuori di Napoli proprio dalle descrizioni di De Crescenzo, il caffè sospeso è un’usanza tipica napoletana in cui, anziché pagare esclusivamente il proprio caffè, si lascia un caffè pagato per qualcun altro. 

Iniziativa solidale ripresa in moltissime parti del mondo, non è ancora ben chiaro come sia nata e chi sia stato a diffonderla. Le teorie più verosimili sulla nascita di questa straordinaria tradizione sono in particolare due: la prima descrive l’usanza del caffè sospeso come un gesto di solidarietà verso gli altri, diffusosi nel periodo della Seconda Guerra Mondiale; la seconda, invece, colloca la nascita del caffè sospeso nei bar e nelle osterie, dove gli amici bisticciavano su chi dovesse pagare il conto.

Nel tempo, l’usanza si era persa, per poi ritornare in voga negli ultimi anni. Lasciare un caffè sospeso è un comportamento che ha conquistato diversi paesi al mondo, spinto fortemente dalla catena americana Starbucks. In molte nazioni, la tradizione è stata rivisitata e applicata ad alimenti tipici locali (la più celebre è l’”empanada pendiente“). Mentre il concetto dell’offerta di solidarietà è stato esteso anche ad altri prodotti, come i libri o le poesie.

Chiaramente, noi che ci intendiamo di caffè siamo di parte e preferiamo di gran lunga il caffè sospeso, ma anche le altre iniziative del genere sono encomiabili.

Andiamo a scoprire insieme qual è la storia del caffè sospeso.

Storia del caffè sospeso

Sono anni, ormai, che è tornata in voga l’usanza di lasciare un caffè pagato al bancone del bar per una persona sconosciuta. E, sebbene sia stata accolta dalla gente in maniera assolutamente positiva, non tutti sanno realmente qual è la storia del caffè sospeso.

In realtà, le leggende sulla nascita del caffè sospeso sono più di una, ma non si ha una versione ufficiale in merito.

Una delle prime testimonianze su questo tipico gesto napoletano si trova in un testo di Riccardo Pazzaglia, un attore e scrittore partenopeo nato e cresciuto nel rione Sanità. L’artista racconta la storia del caffè sospeso nel suo libro “Odore di caffè“, dove associa il caffè sospeso alle serate trascorse tra amici e alle discussioni su chi dovesse pagare il conto del bar. Quando si verificava una disputa di fronte al bancone del bar per capire a chi spettasse offrire il caffè, invece di perdersi in discussioni si lasciava semplicemente un caffè pagato, in omaggio ad uno sconosciuto.

La seconda versione non è legata alla tradizione ma affonda le sue radici storiche nel periodo della Seconda Guerra Mondiale. Per capire come si sviluppò questa usanza, tuttavia, bisogna tornare un po’ indietro nel tempo.

Nei primi anni del Diciannovesimo secolo, per le vie di Napoli c’era una figura estremamente affascinante ai nostri occhi, il caffettiere ambulante. Questi personaggi giravano per le vie della città, offrendo caffè e latte agli avventori. Il loro mestiere era proprio quello di vendere la bevanda in strada a chiunque incontrassero. 

Nel periodo della guerra, quando l’indigenza era all’ordine del giorno, chi viveva in una condizione migliore pagava due caffè, uno per sè e l’altro per coloro che non potevano permetterselo. Secondo questa versione, quindi, il caffè sospeso nacque come gesto di profonda solidarietà.

Il caffè sospeso oggi

Nel tempo, con il boom economico successivo alla guerra e il ritrovato benessere, la tradizione del caffè sospeso era stata abbandonata. Solo in alcuni locali continuava a rimanere qualche traccia di questo gesto tradizionale.

Dagli anni Novanta, però, dapprima con la pubblicazione del libro di Pazzaglia e, successivamente con il ricchissimo contributo di Luciano de Crescenzo, il caffè sospeso è tornato in auge.

Nel suo libro “Il caffè sospeso“, De Crescenzo descrive il caffè pagato come un’abitudine di grande umanità, motivata esclusivamente dall’empatia. Grazie all’autore napoletano, dunque, il caffè sospeso ha ripreso ad essere di moda, diventando uno dei simboli della napoletanità.  

A farsi rappresentante di questa tradizione è stato poi il Caffè Gambrinus, tra i luoghi più significativi della città partenopea. In occasione dei suoi 150 anni di attività, il bar ha riproposto con forza questa usanza, posizionando nel locale un contenitore a forma di caffettiera in cui appoggiare gli “scontrini sospesi”.

La tradizione partenopea del caffè sospeso è stata supportata enormemente dai social media, dove diversi brand e influencer donano una tazza di caffè ai propri ai follower e li incoraggiano a diffondere questo straordinario gesto di solidarietà e umanità.

Negli ultimi anni è stata anche istituita una “Giornata del caffè sospeso” annuale, fissata per il 10 dicembre. La giornata di solidarietà, in genere, viene promossa dalle associazioni sociali e benefiche. 

Il caffè sospeso nel mondo

L’iniziativa solidale di origine napoletana si è estesa anche in molte altre parti del mondo, dove non si limita solo al caffè sospeso, ma riguarda anche altri tipi di alimenti.

Il suspended coffee si è diffuso dapprima in alcune regioni europee, come la Bulgaria, l’Irlanda, la Russia e la Spagna. Tuttavia non ha impiegato molto ad arrivare oltreoceano. 

L’usanza del caffè sospeso è stata adottata in Canada e negli Stati Uniti, dove addirittura la più famosa catena di caffè al mondo – Starbucks – ha promosso l’iniziativa. Grazie a Starbucks, il caffè sospeso sta proseguendo il suo giro del pianeta, conquistando adepti ovunque.

Una parte del successo del caffè sospeso negli Stati Uniti è legato al nome di John M. Sweeney, a cui si deve la creazione della pagina Facebook di promozione sociale “Suspended Coffees”. Il ragazzo, molto solitario ed emarginato, ha visto nella tradizione del caffè sospeso un’occasione per sensibilizzare le persone verso una maggiore apertura nei confronti del prossimo. La pagina, attualmente, conta decine di migliaia di follower provenienti da ogni regione del pianeta.

Il caffè sospeso, negli stati dell’America Latina, si è trasformato nell’empanada pendiente, ossia l’empanada sospesa. Questo in particolare in Argentina, un paese strettamente connesso con il capoluogo partenopeo dalla figura di Maratona, giocatore argentino simbolo della città.

Anche il Brasile non è rimasto indifferente di fronte al caffè sospeso, riprendendo la tradizione con grande entusiasmo.

Altre forme solidali nate dal caffè sospeso

Il tradizionale caffè sospeso, nel tempo, ha incoraggiato la promozione di molte altre iniziative di solidarietà sociale. Approdata facilmente nelle pizzerie napoletane, dove è possibile lasciare una pizza sospesa per altri, l’usanza ha coinvolto anche diverse librerie. 

Le iniziative solidali ispirate al caffè sospeso sono:

  • il libro sospeso;
  • la poesia sospesa;
  • la rete del caffè sospeso.

Con il supporto delle librerie della catena Feltrinelli, il libro sospeso è un’iniziativa che è stata molto gradita dai lettori. Partita dalla Sicilia, ha trovato il sostegno di Feltrinelli ma non ha ancora ottenuto il livello di adesione sperato.

L’idea della poesia sospesa è stata lanciata dalla poetessa Ketti Martino e da Pino De Stasio, proprietario della caffetteria “Settebello” di Napoli. Gli organizzatori hanno creato una serie di incontri ed eventi letterari per promuovere l’arte e la poesia. 

Legata al mondo della cultura e dell’arte, la rete del caffè sospeso è un portale che promuove eventi ed iniziative nei bar, nelle caffetterie e attraverso festival dalla vocazione culturale.

Conclusione

L’usanza del caffè sospeso racchiude un profondo senso di empatia e attenzione verso le esigenze altrui, che è fondamentale ritrovare nel nostro tempo. In effetti, il caffè si presta in maniera eccezionale a rappresentare il concetto di condivisione, perché è un prodotto semplice e apprezzato veramente da chiunque.

Sebbene non si possa sempre lasciare un caffè sospeso, è fondamentale ritrovare l’essenza del condividere anche nei piccoli gesti, come invitare qualcuno a prendere un caffè o fare un atto di gentilezza senza aspettarsi nulla in cambio.

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