Il caffè decaffeinato è una delle alternative al caffè più indicate per chi soffre di ipertensione, ha problemi d’insonnia o è affetto da patologie gastrointestinali. In Italia, il consumo di questa bevande si aggira intorno al 7% del totale di caffè e il marchio più diffuso è il caffè Hag, dal quale è stato lanciato sul mercato ai primi del Novecento.
Si tratta di una bevanda ottenuta dai chicchi privati del naturale contenuto di caffeina, attraverso l’uso di solventi chimici o il metodo a base di anidride carbonica. In realtà, la caffeina non viene eliminata totalmente, ma il residuo raggiunge al massimo lo 0,1%, ovvero la quantità massima stabilita dalla Commissione Europea.
Fino a qualche anno fa, il caffè decaffeinato non era all’altezza del caffè del normale, ma si trattava semplicemente di un ripiego dal gusto meno intenso. Il problema, però, non era connesso alla qualità dell’estrazione o dei chicchi, quanto al processo produttivo. I chicchi, infatti, venivano lavorati come il caffè normale, senza che esistessero degli standard appropriati per la macinatura e la dosatura del caffè decaffeinato. Oggi, la situazione è totalmente cambiata. I chicchi di caffè decaffeinato vengono trattati con un sistema apposito e la qualità dell’estratto riesce a raggiungere i livelli di quello normale.
Noi di Pontevecchio, che ci intendiamo di caffè, investiamo da sempre nel processo di estrazione e la produzione di macchine da caffè a leva di cui ci occupiamo lo dimostra. Ogni parte della macchina è pensata per ottimizzare il processo di estrazione e valorizzare le proprietà organolettiche dei chicchi, anche quelli decaffeinati.
Del resto, è risaputo che se vuoi bere un buon caffè, dovresti farlo con la macchina giusta!
Ecco perché ti invitiamo a dare un’occhiata al nostro catalogo e a scoprire la macchina da caffè adatta a te: quella che ti aiuterà a preparare un ottimo decaffeinato! Prima di farlo, ad ogni modo, dovresti conoscere nel dettaglio tutti i segreti di questa bevanda, che andremo a svelarti in questo articolo.
Il caffè decaffeinato: come nasce e proprietà
Il caffè decaffeinato è un caffè privo della caffeina, l’alcaloide fondamentale contenuto nei chicchi di caffè. La sua scoperta risale ai primi del Novecento, esattamente al 1905, quando Ludwig Roselius riuscì ad estrarre la caffeina dai semi di caffè.
La scoperta di un caffè privo di caffeina non fu certo casuale, ma la ricerca venne commissionata appositamente dall’azienda tedesca Kaffee Handels Aktiengesellschaft con sede a Brema. Probabilmente questo nome non ti dice nulla, ma il marchio con cui la nuova bevanda venne commercializzata nel 1905 sicuramente sì: parliamo del caffè HAG, considerato ancora oggi il caffè decaffeinato per antonomasia.
L’estrazione della caffeina avviene tramite un processo chiamato decaffeinizzazione, che agisce sulle proprietà chimiche e fisiche dei chicchi. Esistono diversi metodi di estrazione della caffeina, ma il più valido è quello a base di anidride carbonica supercritica: ossia i chicchi di caffè verde vengono inumiditi con acqua calda, e poi passati attraverso degli estrattori ad anidride carbonica supercritica. In seguito, i chicchi vengono raffreddati e depressurizzati in un impianto apposito, o con l’utilizzo di carbone attivo.
I passaggi successivi, poi, sono gli stessi che interessano il caffè normale, cioè l’essiccazione e la tostatura dei chicchi.
La decaffeinizzazione con CO2 supercritica è quella più apprezzata perché mantiene inalterate le caratteristiche dei chicchi e non incide sugli aromi. Durante il processo, infatti, i terpeni e gli oli vengono preservati, in modo che le note caratteristiche della pianta di coffea rimangano intatte.
Perchè bere caffè decaffeinato
Il gusto del caffè è uno dei piaceri a cui è difficilissimo rinunciare, ma non tutti possono tollerare l’impatto della caffeina sull’organismo.
Sebbene questo alcaloide abbia proprietà energizzanti e stimolanti, non è consigliato a chi soffre di patologie a carico del sistema nervoso, dell’apparato gastrointestinale o del sistema cardiocircolatorio.
La caffeina, infatti, può accelerare eccessivamente il battito cardiaco, con effetti negativi nei casi di ipertensione.
Essendo una sostanza dalle proprietà energizzanti, potrebbe eccitare eccessivamente i soggetti stressati o tendenti al nervosismo, a causa degli effetti sul sistema nervoso.
Il caffè normale, se da un alto facilita la digestione perché incrementa la produzione di acidi gastrici, dall’altro può essere dannoso per chi è affetto da gastrite. Oltretutto, potrebbe anche inibire le normali funzionalità della mucosa gastrica, abbassando i suoi livelli di difesa.
Il consumo di caffè, in particolare nelle ore serali, interferisce con il sonno. Quindi, se hai problemi d’insonnia è preferibile il caffè decaffeinato
Caffè decaffeinato: benefici e differenze
Il caffè decaffeinato fa male? Che impatto ha sull’organismo? È preferibile il consumo di espresso tradizionale?
Nonostante sia stato scoperto oltre cento anni fa, i dubbi sul caffè decaffeinato sono ancora molto radicati. In particolare, il timore è collegato ai processi di estrazione e all’uso di sostanze chimiche nocive durante la decaffeinizzazione.
C’è da dire che l’estrazione con anidride carbonica supercritica non altera assolutamente la composizione dei chicchi e non lascia alcun tipo di residuo.
L’estrazione a base di solventi, invece, in passato, fu oggetto di enormi discussioni. Il composto incriminato era il diclorometano (o cloruro di metilene), un solvente dai potenziali effetti negativi per la salute. Attualmente, questo composto è stato bandito dall’industria alimentare per far posto a sostanze innocue per l’organismo.
Al di là del processo di estrazione della caffeina, il caffè tradizionale e il caffè decaffeinato sono molto simili. Tanto per iniziare, vengono sottoposti entrambi a essiccatura e tostatura, che imprimono al caffè le giuste caratteristiche organolettiche. Inoltre, il processo di preparazione è lo stesso e chi è costretto a eliminare la caffeina, non deve rinunciare al piacere dell’espresso
A differenza del caffè tradizionale, il decaffeinato non stimola il sistema nervoso, quindi favorisce il riposo e non provoca ansia. È adatto alle diete ipocaloriche poiché contiene meno oli rispetto al caffè normale. Stimola la digestione, senza ripercussioni negative su stomaco e intestino.
Molte ricerche scientifiche dimostrano anche l’impatto positivo del caffè sulle malattie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer. Questo grazie al suo ricco contenuto di sostanze antiossidanti.
Infine, sembra che il caffè decaffeinato abbia un’azione analgesica contro il mal di testa.
In sintesi, pertanto, è possibile affermare che il caffè decaffeinato procuri 5 macro benefici al nostro organismo, vale a dire:
- non influenza negativamente il processo del sonno;
- contiene antiossidanti;
- è ricco di vitamine essenziali;
- protegge i neuroni;
- contribuisce a ridurre il bruciore di stomaco.
Tutto questo avviene per merito delle sue speciale componenti o, nel caso del primo beneficio, delle sue non – componenti. Essendo decaffeinato, infatti, questo caffè è privo di caffeina e, di conseguenza, non avrà alcuna influenza negativa sul tuo sonno. Per quanto riguarda invece gli antiossidanti e le proteine di cui è ricco, si tratta di elementi che vanno interamente a beneficio della nostra salute: gli antiossidanti, in particolare, riducono il rischio di sviluppare le malattie cardiache, il diabete di tipo 2 e perfino il cancro. Analogamente, grazie agli effetti positivi che procura al cervello, può ridurre il rischio di sviluppare malattie neurodegenerative come l’Alzheimer e il Morbo di Parkinson.
Ultimo, ma non meno importante: il caffè decaffeinato è l’ideale se soffri di bruciore di stomaco in quanto, rispetto al caffè normale, tende a provocarlo molto meno, o a non provocarlo affatto.
Controindicazioni
Nonostante i grandi benefici procurati dal caffè decaffeinato, esiste comunque un rovescio della medaglia, che si traduce in una serie di controindicazioni nelle quali potresti incappare bevendolo.
Tanto per cominciare, come dovresti ormai aver capito, il decaffeinato non è completamente privo di caffeina: ciò significa che, se a berlo è una persona che non è abituata ad assumere caffè, potrebbe comunque risentire di quella dose infinitesimale di caffeina, accusando sintomi tipici quali insonnia, nervosismo, tachicardia, ecc., proprio come se avesse bevuto un normale espresso.
Allo stesso modo, i solventi utilizzati durante il processo di decaffeinizzazione potrebbero infastidire gli stomaci più delicati, o le persone che soffrono di intolleranze. In ultimo, c’è poi da sottolineare la questione legata al sapore del caffè: se è vero che la differenza rispetto a quello normale ormai non si avverte quasi più, è altrettanto assodato che i palati più raffinati potrebbero accorgersene comunque. Fortunatamente, tuttavia, a questo c’è un rimedio, che consiste nel preparare il caffè decaffeinato con gli strumenti giusti.
Come preparare un buon caffè decaffeinato
Nel corso degli anni, l’industria del caffè si è evoluta enormemente e le tecniche di decaffeinizzazione sono diventate via via più raffinate. Il “caffè deca” si è trasformato in un’alternativa ottima al caffè tradizionale e può essere consumato con gusto da chiunque.
Nonostante l’estrazione della caffeina, il caffè decaffeinato ha diverse cose in comune con l’espresso: la coltivazione, la raccolta, la provenienza, l’essiccazione, la tostatura, il metodo di estrazione e le modalità di consumo. Chiaramente, ognuno di questi passaggi va curato con attenzione per non perdere la ritualità connessa al consumo di caffè.
Noi di Pontevecchio ci occupiamo da sempre della produzione di macchine da caffè a leva, dedicando tutta la nostra esperienza ad ogni aspetto dell’estrazione del caffè. I nostri modelli di macchine espresso a leva sono adatti sia alla preparazione dell’espresso tradizionale che del caffè decaffeinato. Quindi, come ti abbiamo già suggerito, non ti resta che scegliere la macchina a leva che preferisci e gustarti un ottimo decaffeinato!