La prima tazza di caffè è un po’ come il primo bacio: non si scorda mai! Ecco perché dovrebbe sempre rappresentare un momento speciale che, con il passare del tempo, si trasformerà in un bellissimo ricordo. A tal proposito, tu ti ricordi quanti anni avevi quando hai bevuto il tuo primo caffè?
Conoscere la risposta a questa domanda ti aiuterà a capire se l’hai bevuto nel momento giusto o hai anticipato troppo i tempi: una questione nient’affatto da sottovalutare, in quanto è molto importante sapere a che età si può bere il caffè.
Noi, che ci intendiamo di caffè, abbiamo quindi voluto rispondere a questa domanda, svelandoti qual è l’età migliore per iniziare ad assumere la bevanda preferita dagli italiani.
I bambini possono bere il caffè?
Molti genitori si chiedono se sia corretto concedere ai propri figli la possibilità di bere una tazzina di caffè, magari nelle occasioni speciali. D’altro canto, trattandosi di una bevanda che gli adulti assumono continuamente, i piccoli di casa non possono che restarne affascinati, desiderando anch’essi di assaggiarla. Ma si tratta di un desiderio che è giusto assecondare?
La risposta è: dipende da quanti anni hanno. Il problema, infatti, non è tanto il caffè in sé, quanto piuttosto la caffeina in esso contenuta. Assunta dalle persone adulte, infatti, questa sostanza è in grado di apportare numerosi benefici (a patto, ovviamente, di non esagerare con le quantità!), ma nel caso dei più piccoli la questione cambia.
L’organismo dei bambini di età inferiore ai 6 anni potrebbe infatti reagire in maniera molto diversa, in quanto la caffeina sortirebbe un impatto negativo sul sistema nervoso e cardiaco. Non solo: oltre a questo, agirebbe negativamente anche sullo stomaco, procurando acidità e riducendo la capacità di digestione delle proteine.
Tutto questo perché, molto semplicemente, i bambini piccoli non hanno ancora sviluppato le necessarie capacità di assorbimento della caffeina che, di conseguenza, dovrebbero assumere in minuscole quantità (o non assumerla proprio).
Attenzione, però! Noi abbiamo parlato genericamente di “caffeina”, non di caffè. Questa sostanza è infatti contenuta in svariati alimenti e bevande, inclusi il cioccolato e la coca cola, che attirano i bambini molto più del caffè. Ciò significa, in parole povere, che occorre prestare un’attenzione generale a tutto ciò che contiene caffeina.
A che età si può bere il caffè?
E veniamo ora all’annosa questione: qual è l’età migliore per iniziare a bere il caffè? Ebbene, passati i 6 anni è possibile far assaggiare ai bambini questa “misteriosa” bevanda riservata agli adulti, magari cominciando da qualche goccia. Dato il peculiare aroma del caffè, che mal si adatta al palato delicato dei più piccoli, potrebbe anche succedere che siano i bambini stessi a rifiutarlo, non gradendo affatto il suo sapore.
Se così non fosse, o se dovessero addirittura apprezzarlo, è comunque consigliabile attendere almeno fino ai 10 anni: un’età in cui l’organismo dei bambini si irrobustisce e inizia a tollerare la caffeina. L’ideale sarebbe quello di prepararli iniziando con un po’ di latte macchiato: così facendo, infatti, il corpo si abituerebbe gradualmente agli effetti della caffeina, senza rischiare alcun effetto collaterale.
Passati i 12 anni, invece, i ragazzini possono ufficialmente cominciare a bere il caffè, ovviamente nella dose di una tazzina al giorno. Durante questa età, infatti, il loro corpo inizia a sviluppare le capacità necessarie a sintetizzare la caffeina, capacità che è possibile “allenare” anche con il cappuccino: una bevanda che coniuga le proprietà benefiche di questa sostanza a quelle del latte, il che la rende perfetta per i giovani in età pre – adolescenziale.
Quali sono le alternative per i bambini?
Se il cappuccino rappresenta un’eccellente soluzione per i ragazzini di 12 anni, non lo è altrettanto per i bambini più piccoli. Come dovresti ormai aver capito, infatti, il problema è dato dalla caffeina, che nel cappuccino è ampiamente presente. Uno degli errori più comuni (e pericolosi!) che si possano fare, a tal proposito, consiste nell’offrire ai bambini una tazza di decaffeinato, pensando ingenuamente che, data l’assenza della caffeina, allora non corrano alcun rischio.
La verità, sfortunatamente, è che il decaffeinato è oggetto di numerosi trattamenti chimici, il cui scopo è proprio quello di privarlo della caffeina. Il risultato, paradossalmente, è quello di renderlo più dannoso del normale caffè, quantomeno per l’organismo dei bambini.
Fermo restando che vale sempre il discorso di attendere il compimento dei 12 anni, una volta raggiunta questa età è possibile concedere ai ragazzini la possibilità di sbizzarrirsi, facendo loro assaggiare il caffè d’orzo e/o quello al ginseng.
Entrambi sono infatti caratterizzati dal fatto di non contenere caffeina, bensì sostanze in grado di procurare innumerevoli benefici all’organismo, soprattutto a quello di una persona giovane. In alternativa, anche il the rappresenta una buona soluzione, a patto ovviamente di non esagerare con le quantità.
Caffeina “nascosta”: gli alimenti e le bevande da monitorare
Quando si pensa alla caffeina, il caffè è la prima bevanda che viene in mente. Tuttavia, questa sostanza stimolante è presente in numerosi altri alimenti e bevande, molti dei quali sono molto popolari tra bambini e adolescenti. Monitorare l’assunzione di caffeina in questi prodotti è fondamentale per evitare effetti indesiderati, soprattutto nei più piccoli.
Ad esempio, il cioccolato contiene una quantità di caffeina che, seppur inferiore rispetto a quella del caffè, può sommarsi rapidamente se consumato in grandi quantità. Anche le bevande gassate, come la coca cola, e gli energy drink contengono livelli significativi di caffeina, spesso non considerati dai genitori.
Gli energy drink, in particolare, possono contenere una quantità di caffeina pari o addirittura superiore a quella di una tazzina di caffè, il che li rende pericolosi per i bambini e gli adolescenti, soprattutto se consumati frequentemente.
È importante leggere attentamente le etichette dei prodotti per essere consapevoli di quanta caffeina si sta introducendo nella dieta dei più giovani. Inoltre, anche il the, una bevanda comunemente considerata salutare, contiene una quantità moderata di caffeina che potrebbe accumularsi nel tempo, soprattutto se abbinata ad altre fonti.
Educare i bambini e gli adolescenti a riconoscere queste fonti “nascoste” di caffeina può aiutare a mantenere un consumo equilibrato, evitando di superare le dosi raccomandate per la loro età e garantendo una crescita sana.
Conclusione
Te la ricordi la domanda che ti abbiamo posto nell’introduzione, relativa a che età si può bere il caffè? Dopo quanto ti abbiamo rivelato, magari hai cominciato a fare mente locale, sforzandoti di ricordare quanti anni avevi la prima volta che hai bevuto il caffè. Magari temi perfino di averlo assunto prima dell’età consigliata ma, se così fosse, saresti anche giustificato, in quanto i tuoi genitori potevano non essere a conoscenza dei rischi della caffeina per i bambini.
Sia come sia, il fatto che tu sia adulto non ti rende immune agli effetti negativi di questa sostanza, motivo per cui è sempre meglio non esagerare, bevendo il caffè in maniera morigerata e scegliendo sempre e solo preparazioni di qualità elevata. Su quest’ultimo punto, in particolare, ci teniamo a insistere, in quanto la bontà e il potenziale nutritivo del caffè dipendono anche da come viene preparato.
Sicuramente concorderai anche tu sul fatto che, se vuoi bere un buon caffè, dovresti farlo con la macchina giusta. Ecco perché noi di Pontevecchio ti proponiamo le nostre macchine a leva, che non solo ti garantiranno un caffè squisito, ma manterranno inalterate tutte le sue proprietà nutritive.
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